Attilio Romagnoli

“Per Natale io non sarò a casa”

Editore Pendragon, Bologna, 2024

Auser Bologna contribuisce da alcuni anni a fare memoria, diffondendo testimonianze storiche, accompagnando le persone in un viaggio che parte dal passato per approdare al presente e servire a un futuro migliore.

Quando abbiamo letto il diario di Attilio Romagnoli grazie al figlio Archimede, volontario di San Lazzaro di Savena, abbiamo deciso di farne una pubblicazione, affinché tutti coloro che vorranno possano accrescere la loro conoscenza e consapevolezza sulla tragedia dei deportati nei campi di concentramento nazisti.

Attilio, come molti altri sopravvissuti al lager, non ha mai parlato pubblicamente della sua deportazione. Ha raccontato al figlio episodi di quei lunghi tredici mesi, senza tuttavia svelargli l’esistenza di questo diario che è stato trovato solo alla sua morte. Il figlio ha sentito il bisogno di farlo conoscere nella convinzione che se Attilio lo ha conservato sia stato per far sapere che cosa lui e tanti altri uomini sono stati costretti a vivere. Anche altri deportati hanno affidato a un diario ciò che è difficile raccontare a voce.

Attilio Romagnoli fu rastrellato a Bologna dai tedeschi alla fine di giugno del 1944 e deportato al lager Mittelbau-Dora, dove si sperimentava e si costruiva l’arma più segreta di Hitler, la V2. In un modo per noi difficilmente comprensibile è sopravvissuto anche grazie alla scrittura clandestina di un diario che racconta prima di tutto a se stesso ciò che lui e i suoi compagni hanno sofferto nel lager e durante il lungo ritorno. Il figlio Archimede ha trovato il diario solo dopo la morte del padre.

Ma chi era Attilio? Era un funzionario statale, non un politico, non un partigiano, non inquadrabile in nessuna delle categorie definite dai nazisti, che tuttavia dopo aver aiutato degli antifascisti, decise di rinunciare al suo incarico di segretario comunale per non dover obbedire ai nazifascisti e per questo fu catturato.

Ecco quindi l’eccezionalità di questo diario: l’autore, uomo che conosceva la fatica e la cultura insieme, ma che non era uno scrittore, ha avuto la forza di registrare ciò che accadeva in lui e intorno a lui senza perdere fiducia nell’umanità, facendo così risaltare nudamente il male del campo di concentramento proprio perché lo lascia emergere da uno sfondo quotidiano ancora attraversato da molti residui di “normalità”. E il male è prima di tutto il fatto che nessuno, se non a rischio della vita, possa curarsi del prossimo che condivide la stessa sorte tragica.

Videoclip per la raccolta fondi per il diario di Attilio Romagnoli:

https://youtu.be/HGik7S8rTCY

L'autore

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Loris Marchesini

Loris Narchesini, vicepresidente di AUSER, è autore di "Francesco Testoni, il muratore sindaco. Storia di un comunista e antifascista (1912-1997)"