Atti del convegno – dibattito organizzato da Lab Politiche e Culture – Gente e Territorio – Lab Napoli Casa del Popolo di Ponticelli, giovedì 6 febbraio 2025
A cura di Luigi Gravagnuolo
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Le pagine che seguono sono la trascrizione degli interventi dei relatori al convegno di cui alla locandina di cui alla pagina precedente. Come leggerete nei saluti iniziali dei tre co-organizzatori – Giuseppe Giliberti per Lab Politiche e Culture e per il Circolo della Bolognina del Pd, Flavio Cioffi per Gente e Territorio e Giovanni Squame per il Circolo Lab-Napoli Casa del Popolo di Ponticelli, NA – che abbiamo impaginato a mo’ di ‘premesse’, l’iniziativa era partita in estate 2024, a margine di un incontro tra i direttori di Lab Politiche e Culture e di Gente e Territorio. In quella occasione c’era stata anche l’amichevole stretta di mano tra i due che sanciva il partenariato tra le testate Lab P&C di Bologna, trimestrale di approfondimenti, e GeT, di Napoli, quotidiano di news e commenti.
È stato poi un po’ complicato definire una data condivisa con i relatori, come spesso accade tra persone tutte oberate di impegni, e l’iniziativa è slittata al sei febbraio 2025. Intanto il direttore di Lab P&C, Giuseppe Giliberti, era stato invitato alla Casa del Popolo di Ponticelli, Napoli, per un dibattito su
Dossetti. Lì gli amici della Casa del Popolo avevano pensato di costituirsi come Lab Napoli-Casa del Popolo di Ponticelli, circolo di lettura e di produzione di testi per labpolitiche.it, il blog della rivista bolognese.
Gli stessi amici di Ponticelli aderirono all’idea di ‘portare’ la questione meridionale a Bologna e si impegnarono nell’organizzazione dell’evento, che a questo punto sarebbe diventato contestuale tra Bologna e Napoli, in collegamento web.
Infine il Circolo Pd della Bolognina si è aggiunto al gruppo promotore e ha offerto la propria sede per l’iniziativa.
Nelle more, tra l’avvio del percorso e il sei febbraio, la Corte Costituzionale si è pronunziata sulla Legge 86/24, dell’autonomia differenziata, stracciandola di fatto.
Conseguentemente ha anche dichiarato inammissibile il referendum abrogativo, per il quale erano state raccolte un milione di firme e si erano pronunziate cinque Regioni.
Il contesto è quindi cambiato. Eravamo partiti con l’idea di contribuire alla mobilitazione in corso volta a respingere l’Autonomia Differenziata in sede referendaria e ci siamo trovati a ragionare di Mezzogiorno, Italia ed Europa senza le ridondanze oratorie proprie di una battaglia politica frontale tra i Sì e i NO.
Non che non ci sia ancora da vigilare e da battersi contro l’Autonomia Differenziata così come concepita da Calderoli e condivisa dalle forze della maggioranza di governo attuale – lo chiarisce bene Marco Sarracino nelle conclusioni – ma per ora la battaglia si è trasferita dalle piazze alle Camere.
Ed ecco la decisione di dare all’evento un taglio più analitico che ‘elettorale’. Anche nell’ambizione di offrire ai gruppi parlamentari, specie del Pd e dell’opposizione tutta, elementi di riflessione utili a meglio tarare le loro iniziative in sede legislativa.
Sperando di non venire tacciati di presunzione, crediamo che i contenuti apportati dai relatori lo scorso sei febbraio tra la Bolognina e la Casa del Popolo di Ponticelli abbiano in pieno corroborato l’ambizione che ci eravamo prefissi. Nelle pagine qui di seguito trovate dunque il puntuale excursus storico di Amedeo Lepore; l’inquadramento dei ‘vari’ Mezzogiorno nel contesto euro-mediterraneo con Ludovica Agrò; la radiografia dello stato dell’arte, illustrata da Andriano Giannola, che ragiona anche sul dopo-PNRR: che ne sarà del Mezzogiorno finita l’iniezione di risorse europee? Stupendi i contributi venuti da Ponticelli: raffinato, diremmo finanche geniale (capirete perché leggendolo) quello di Patrizia Ferrione; inconsueta in un intellettuale ‘organico’ la lucida onestà intellettuale di Nando Morra.
Hanno portato i saluti i ‘padroni di casa’ a Bologna, l’assessore Michele Campaniello e la segretaria della Federazione Pd Federica Mazzoni. Entrambi più che persuasi del carattere ‘nazionale’ ed ‘europeo’ della questione meridionale e consapevoli che essa non trova oggi cittadinanza nella coscienza civile e politica del Centro-Nord. Una ragione di più per insistere su questo terreno.
In appendice le slide della presentazione del Rapporto SVIMEZ 2024.