Si è appena conclusa la XXV edizione del premio letterario Franco Fedeli, che ha visto la vittoria di Domenico Wanderlingh con il suo “L’enigma della carta Varese – Un nuovo caso per Anita Landi”, finalista insieme a Maurizio De Giovanni con “Pioggia per i bastardi di Pizzofalcone” ed Elias Mandreu con “Mantene s’odiu – ricordati di odiare”.

La Giuria, formata prevalentemente da componenti delle Forze dell’Ordine, ma anche da magistrati, giornalisti, avvocati ed appassionati del genere, presieduta dal Prof. Giuseppe Giliberti, storico e giurista, ha scelto il primo classificato valutando le qualità letterarie, la trama e tecnica giallistica, la figura del protagonista e la verosimiglianza delle tecniche investigative.

In definitiva, un premio al miglior investigatore decretato dai “colleghi”, che hanno l’opportunità di vedersi rappresentati nelle tinte più svariate dai vari autori.

Come definire questo Premio nell’ambito del panorama del settore?

La matrice è senza alcun dubbio la sua peculiarità: il Premio è dedicato al grande giornalista Franco Fedeli , fondatore della rivista Polizia e Democrazia , ispiratore e sostenitore del movimento d’opinione che si battè senza tregua per la smilitarizzazione della Polizia, fino alla all’approvazione della legge di riforma del 1981, che permise la nascita della Polizia di Stato che conosciamo oggi.

E’ quindi il Siulp provinciale di Bologna, Sindacato di Polizia figlio della riforma, che, grazie all’intuizione di alcuni iscritti, promuove dall’anno 1997, con l’intento di modernizzazione dell’ambiente lavorativo e l’obiettivo di aprirsi, appunto, ad uno scambio culturale con la società civile, questa rassegna dedicata alla narrativa poliziesca in senso stretto, in cui il/la  protagonista deve essere un appartenente alle forze dell’ordine italiane; che venne naturale intitolare a Franco Fedeli, nell’anno della sua scomparsa.

La fase finale del Premio si articola in due giornate, si svolge a Bologna, tra ottobre e novembre, ed ogni anno cambia cornice, venendo ospitata da uno dei tanti angoli storici che questa bellissima città offre.

La sera precedente la premiazione si tiene l’incontro con i tre scrittori finalisti ed il giorno dell’evento conclusivo, che prevede un convegno in cui relatori autorevoli sono soliti confrontarsi su temi di stringente attualità – immigrazione, cybersecurity, violenza di genere, baby gang – il Presidente, Prof. Giliberti, proclama il primo classificato tra i tre finalisti, che sono comunque considerati i vincitori del Premio.

L’albo d’oro annovera tra i primi classificati delle prime edizioni del Premio Fedeli, Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli, all’epoca non ancora assurti alla celebrità che li ha resi volti noti al grande pubblico, ma anche autori del calibro di Maurizio De Giovanni e Valerio Varesi.

Tutto questo è reso possibile dal lavoro della Giuria e dal fondamentale apporto dei volontari iscritti al SIULP, che, dall’anno della nascita del Premio, non hanno fatto mancare impegno e passione, permettendogli di raggiungere il traguardo ambizioso della XXV Edizione.

L'autore

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Luca Paci

Luca Paci (Forlì 1967) lavora nella Polizia di Stato dal 1988, prima a Milano. Poi a Bologna.
È un componente del gruppo dirigente regionale del SIULP Emilia Romagna. Dal 2015 cura l'organizzazione del premio letterario "Franco Fedeli".